“La città buona non cederà neppure questa volta”

Scritto da il 17. Gennaio 2019

“Qui e ora di MIRIAM CANDURRO

L’altra notte le prime parole rilasciate da Gino Sorbillo dopo l’esplosione nella sua pizzeria sono state parole di scuse nei confronti dell’Italia intera e dei napoletani “buoni”.
Può suonare strano, ma non lo é. Perché Gino Sorbillo sa che quella bomba ha un significato ben più profondo per tutti quelli che, come lui, si sforzano ogni giorno per tenere alto il nome di Napoli e per dare al mondo una immagine diversa e migliore di quella che troppo spesso viene raccontata.

Quell’esplosione ha distrutto non solo l’ingresso della sua pizzeria, ma ha anche spazzato via buona parte delle speranze di chi combatte quotidianamente per prendere le distanze, per scavare un solco profondo tra questa e l’altra Napoli, quella che non si nomina, quella che agisce fuori dalla legge, quella che ferisce, ammazza, distrugge. Una dicotomia insita in una città invisibilmente spaccata in due, nella quale la parte buona non vuole arrendersi, e non lo farà neanche questa volta. Ma che sicuramente si è svegliata ieri mattina più triste, più debole, più arrabbiata. Quella parte buona che avrebbe voglia di andare con le proprie mani a ricostruire pietra per pietra uno dei nostri simboli nel mondo, che vorrebbe dire anche stavolta ” vabbuò, è cosa e niente” e andare avanti, ma quelle stesse parole gli muoiono in gola perché sa che non è così.
I napoletani buoni , come li chiama Gino, sono stanchi.

Stanchi di impegnarsi il doppio per colmare le crepe, le voragini lasciate dagli ” altri” concittadini. I napoletani buoni sono stanchi di vedere che gli sforzi non vengono ripagati.
Stanchi di essere svegliati nel cuore della notte da una bomba che ferisce nell’animo chi non vuole piegarsi. Stanchi di difendere, di passare sopra, di giustificare.
Stanchi di amare con la dolorosa sensazione di non essere corrisposti

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