Corsi di noia per i figli
Scritto da Miriam Candurro il 5. Ottobre 2018
Qui e ora
di MIRIAM CANDURRO
Quando sono libera dal lavoro passo i pomeriggi a fare lo slalom tra i vari impegni dei miei figli, e sono certa che accada in ogni famiglia. Finiti i compiti, hanno il corso di nuoto, di inglese, di musica, di danza. Dopo pranzo si dà il via a una corsa contro il tempo, con il rischio di fare tardi, di arrivare a lezione iniziata, di saltare un appuntamento. Noi genitori facciamo in modo, ogni giorno, che i nostri figli mettano le basi per essere all’avanguardia su tutto.
Riempiamo i loro pomeriggi. Forse infelici reduci da un’adolescenza meno proiettata verso il futuro, stiamo creando degli stakanovisti, riversando su di loro le nostre ambizioni. Non dico che sbagliamo, certo. Ma ieri sera, mentre preparavo mentalmente la giornata di oggi, gli incastri perfetti perché tutto potesse scorrere senza intoppi, si è affacciata la domanda che forse da tempo cercava un varco: ma fino a che punto è giusto?
Perché, forse, mentre regalo loro la possibilità di imparare cose nuove, gli sto impedendo di conoscere e imparare a gestire qualcosa di fondamentale per la loro crescita: la noia. Facciamo di tutto per evitarla, quasi fosse una nemica da sconfiggere, una malattia mortale da debellare, oppure il segnale che noi genitori abbiamo fallito nell’educazione.
Eppure, la noia, quando ero bambina, ha stimolato in me la ricerca di cose nuove da fare, di giochi da inventare, di libri da leggere. Ho paura che i miei figli , insieme alla noia, stiano rinunciando ad un’altra grande opportunità, che della noia è figlia: la creatività. Le infinite possibilità per far passare il tempo che altrimenti sembrerebbe infinito.
Stamattina ho deciso che un pomeriggio alla settimana sarà dedicato a questo nuovo corso. Da fare a casa, senza tablet, con la tv spenta. Immagino la loro faccia perplessa quando alla domanda quotidiana di mia figlia all’uscita di scuola: “Mamma, che facciamo oggi dopo i compiti?” risponderò “Oggi? Impariamo ad annoiarci”.