“Io sono un Poliziotto” il nuovo singolo di Tony Riggi
Scritto da Miriam il 7. Novembre 2017
In radio ed in vendita negli store digitali, il nuovo singolo di Tony Riggi intitolato “Io sono un poliziotto”. Il brano, tratto dal suo primo album “Per vivere faccio il poliziotto”, parla della vita dell’artista e del sacrificio che lui in prima persona ha dovuto fare per poter dire la sua in questi ambienti istituzionali legati ancora alla tradizione.
Ancor di più oggi grazie ai social Tony può far passare il suo messaggio in libertà comunicando in primis ai colleghi poliziotti e poi a tutto il pubblico che si può fare il poliziotto ed esprimere anche la propria creatività e l’animo artistico senza intaccare la propria professionalità.
Il cantautore pontino vuole abbattere con la musica la diffidenza di tutti quelli che pensano che questo mestiere possa precludere interessi artistici e dimostra anche che attraverso la musica si possono trasmettere gli ideali per i quali combatte ogni giorno con la sua divisa, facendosi promotore di messaggi positivi grazie ai suoi concerti.
Anche la sua presenza nelle scuole è importante e attraverso la sua musica crea un ponte di comunicazione con i ragazzi coinvolgendoli con le canzoni e il divertimento, Tony dimostra che è possibile “educare” anche con le canzoni che parlano di valori, di educazione civica e della vita di tutti i giorni e i giovani rispondono a questo richiamo “istituzionale” abbattendo quelle barriere che ci sono sempre state con gli operatori di Polizia.
Tony Riggi esprime cantando cosa veramente esiste e cosa veramente pensa, perché oggi è l’unica linea da seguire verso la verità. Usa i social che hanno letteralmente travolto le nuove generazioni per comunicare sani valori attraverso la “licenza poetica” del cantautore e come un pioniere, con tutti i pro e i contro, abbraccia questa missione che sta portando avanti con impegno ed interesse. Comunicare con i giovani è possibile mostrando la propria faccia e Tony Riggi è quello forse il poliziotto che per primo non si nasconde e ci mette “la faccia”, bandendo ogni forma di ipocrisia e aprendosi così come ogni operatore di Polizia dovrebbe fare.